martedì 8 dicembre 2009

Il bambino che voleva guidare gli autobus 7



Palermo, anni Ottanta. Mafia, satira e disincanto. Niente poesia: mi piace la prosa...

9 commenti:

  1. alla fine ce l'ho fatta a passarti a trovare, visto?

    passerò più spesso d'ora in avanti...non si sta affatto male qui

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  2. @Fifo: Ma che bello vederti qui! Un abbraccio.

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  3. La storia cattura fin dall'incipit. Condizioni disperate (dalla dc alla discarica), ma non ti sei allontanato dalla Sicilia. Sai, a volte mi rimprovero per essere andato via...
    yorick

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  4. La storia è "bellissimissima" ed i disegni pure... Io aspetto in trepidante silenzio il resto... Ma sappi che fremo dalla curiosità! :)
    Yorick secondo me non hai proprio nulla da rimproverarti. Ognuno cerca la felicità dove vuole. Chi resta è convinto di poterla trovare qui. Chi parte va a cercarla altrove. Non credo ci siano rimproveri da fare. E' legittima l'aspirazione alla gioia della realizzazione umana e professionale, e non è detto che tutti dobbiamo trovarla nel medesimo luogo... Anche perchè, altrimenti, vivremmo tutti su un'isola nonpiùdeserta circondata dal mare cristallino, le palme e la sabbia bianca...!

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  5. @Yorick: Nel '75 stavo fuggendo... Mi mancò quel quid, che se tituba, resti dove sei.

    @Eluz: Sono molto contento che ti stia divertendo!

    @Igort: Ciao, un grande abbraccio anche a te!

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  6. In realtà non sono fuggito: in provincia tutto era più ovattato, non avevo ancora scoperto che c'erano dei motivi per scappare. Sono semplicemente andato via perché avevo un sogno, a diciannove anni. Crescendo ho scoperto che era un sogno balordo, ma non ne avevo uno di riserva.
    Grazie Eluz. Gianni, ascolto anch'io in trepidante silenzio.

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  7. @Yorick: Guarda che puoi rompere la consegna del silenzio in qualsiasi istante, è meglio! Abbracci.

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  8. Grazie a te yorick, anzi a voi... Che mi spingete quotidianamente ad alcune riflessioni a cui, forse a volte, preferirei sfuggire... (Pure io a diciotto anni pensavo che il mondo di provincia fosse ovattato... Adesso che sono cresciuta un po' non immagini quante cose ho scoperto dietro quell'ovatta che serviva a nascondere piuttosto che a proteggere...)!

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