giovedì 24 dicembre 2009

Sexy spy story


In attesa di Yorick e sperando che Eluz, Salvatore e Tanus sospendano lo stand-by per riprendere con rinnovato entusiasmo a scrivere nuovi capitoli dell'appassionante giallo pubblicato qualche giorno fa (il post si intitola "Spy story": inutile farne un riassunto: è impossibile: vi invito a leggere tutti i testi, non ve ne pentirete), introduco un nuovo elemento visivo per ravvivare il noir che da questo momento diventa ufficialmente "sexy". Naturalmente chi vorrà aggregarsi, lo faccia liberamente.
(Post scriptum: I nuovi testi in questo post, please).

34 commenti:

  1. -Aspetta – disse Giusy- abbiamo preso informazioni con un po’ di gente, nel palazzo, ma tutti hanno risposto che, per quello che ne sapevano, l’appartamento dove è stato trovato l’uomo, era vuoto, appartiene al comune, ci stiamo informando se c’è qualche contratto, ma una signora, aspetta- e trasse dalla tasca posteriore dei Jens un minuscolo notes,- si, la signora Fischer. Una ottantenne arzilla e con poco da fare, ha detto che l’altro ieri ha visto una donna elegante, con un tajer nero, ferma davanti alla porta dell’appartamento, secondo lei, dopo essersi accorta che qualcuno la guardava, ha continuato a salire le scale. Può non significare nulla, ma può anche dire che l’appartamento era abitato, del resto era troppo pulito per essere chiuso da tempo.-Nino Gafà chiese se era possibile avere l’orario e il giorno esatto in cui la signora aveva visto quella donna
    -Potremmo vedere se la telecamera della banca l’ha inquadrata e se la signora la riconosce, comunque vediamo se si può recuperare il filmato di due giorni fa- Giusy con uno scherzoso signorsì e un dietro front tutt’altro che legnoso si avviò verso la banca. Nino la guardò e pensò che per un ispettore il posteriore era notevole.
    ____________ o ____________

    Il sexy, temo, mi viene male, ma sono sicuro che qualcuno nel blog ci metterà un po’ di pepe.
    Per oggi basta mi aspetta il cenone, buon appetito a tutti.

    RispondiElimina
  2. Una volta digerito al cenone, torneremo più belli, sexy e forti che pria! Intanto comincio a sniffare bicarbonato, così, per irrobustire il sistema immunitario...

    RispondiElimina
  3. @Salvatore: Non sottovalutarti, auguri!
    @Yorick: Attendo esiti buoni dal post-cenone, auguri!

    RispondiElimina
  4. Beccato! Ecco perché dal giallo in poi sono diventato soltanto lettore, anche se appassionato. Scrivere un giallo presuppone una disciplina, un'architettura, una precisione nei movimenti, una cura che io ancora non ho. Sono un po' "pecionaro", come si dice a Roma, lavoro alla carlona. Però devo ancora concludere la lista dei buoni propositi per l'anno che sta arrivando. Lo studio (e dunque la cura, la disciplina, la precisione, la capacità di progettare architetture) balza al primo posto. Anzi no, al secondo: al primo c'è l'affetto per lo studio, da curare pensando a cosa - e a chi - serve lo studio.

    RispondiElimina
  5. Ragazzi, allora, qualcoa la scrivo pure io, d'accordo?

    RispondiElimina
  6. sììììì!!!!!

    (Io intanto provo a trovare la continuazione della mia storiella: i pranzoni ed i cenoni hanno azzerato tutte le mie capacità cognitive... BURP!...scusate! Yorick, passa il bicarbonato, va'...)

    RispondiElimina
  7. Prego Eluz, accomodati pure, ho il pacco formato reggimento: vuoi anche un po' di limone?

    RispondiElimina
  8. Ma il limone non andava con la tequila ed il sale...?

    RispondiElimina
  9. Sì, ma col bicarbonato ha degli effetti mirabolanti: se lo sa Piero Pelù rivede il testo di un paio di canzoni.

    RispondiElimina
  10. Non ero in coma post cenone, però ho fatto leggere questo pezzo a Silvana che mi ha detto che è noioso e comunque sono affari del commissario, ho deciso di affliggervi lo stesso con tanta noia
    ________________ o _______________-


    Nino Gafà risali all’appartamento e vide che la scientifica aveva quasi finito i rilievi, il cadavere era già stato rimosso, si assicurò che avessero preso i campioni di sangue e soprattutto le foto, quindi dispose per i sigilli e tornò a scendere in strada; il sole si affacciava fra le nuvole e il viale si presentava nella sua veste migliore, disse al poliziotto che l’aspettava vicino alla macchina di aspettare l’ispettore La Palma, lui avrebbe fatto una camminata fino in questura.
    Scese per il viale e passò al semaforo via Carducci scendendo verso la questura, ma giunto al mandracchio di via Roma ebbe voglia di mare e scese fino alle rive, da lì al molo Audace, se lo fece tutto, il golfo scintillava e appena al largo una moltitudine di barche a vela, l’aveva dimenticato, c’era la barcolana. Si fermò affascinato dalla regata appena partita da Barcola, viaggiavano tutte di bolina stretta verso la prima boa posta in acque slovene appena dopo il lazzaretto di S. Bartolomeo, le barche erano ancora abbastanza in gruppo, qualcuna molto più veloce risaliva verso il largo con un’andatura di traverso, avrebbe fatto molto più strada delle altre, chissà se i tattici avrebbero avuto ragione, no, non pensava, per prendere la boa avrebbero dovuto virare e riprendere il traverso cambiando mura, a parità di rating solo un multiscafo poteva farcela.
    Nino continuò a guardare la regata che la mattinata gli aveva fatto dimenticare, avrebbe voluto fare una corsa fino al lazzaretto, che tanto aveva la tessera, per vedere la virata alla boa, qualcuno gli avrebbe prestato un binocolo, poi il dovere gli tornò in mente, doveva andare in questura , ritornò a terra e salendo da piazza unità, nemmeno un caffè agli specchi, si avviò verso la questura, vi giunse in cinque minuti e come al solito il palazzaccio di fronte ai resti del teatro romano, gli parve obbrobrioso.

    RispondiElimina
  11. “Allora, cerchiamo di capire chi è il trapassato, pace all’anima sua”, consigliò con un sospiro il commissario Gafà al piccolo pubblico riunito davanti alla sua scrivania. “Si chiamava Frank Scalone”, affermò con tono professionale l’ispettore Giusy La Palma. “Italoamericano, a giudicare dal cognome, in Italia da due giorni, a giudicare dal tagliandino del biglietto aereo che era nella valigetta”.
    “Cosa è venuto a fare in Italia?”. Chiese Gafà.
    “Nella valigia c’erano solo effetti personali. Nulla che potesse far capire quale fosse il motivo della sua visita”.
    “Uno spettacolo, davvero. Sappiamo un nome, una nazionalità, la meta di un viaggio e la data di arrivo”. Il commissario si alzò per guardare in direzione del mare. Sperava così di trovare un po’ di vento che gli facesse prendere l’abbrivio.
    “Nella giacca c’era una foto”, aggiunse La Palma mentre lui era di spalle. “Potrebbe essere la fidanzata, la moglie...”
    Gafà assunse un’aria pensosa, come se gli interessasse quello che stava dicendo l’ispettore. In realtà chissà quali boe stavano doppiando i suoi pensieri.

    RispondiElimina
  12. Yorick la tua saldatura è perfetta, vuoi vedere che continuando così vien fuori davvero quqlcosa; Eluz pur continuando la tua storia, che ci intriga, potresti dare un contributo anche a questa, inutile negarlo il tuo erotismo è più raffinato del nostro; Tanus ci regalerai qualche altra giravolta? Vedremo che ne pensa il capo.

    RispondiElimina
  13. Saluto con entusiasmo l'esordio al giallo di Yorick e spero che gli altri astronauti diano ancora altri preziosi contributi. Bravissimi.

    RispondiElimina
  14. Purtroppo dovete aspettare un pò... domani forse..
    cenoni compleanni azzi vari...

    PS. piccolo appunto... frank è da una settimana in città, per il resto perfetto..
    La casa non è quella di Anna, l'assassina, ma quella di fronte dove lui era nascosto a spiarla...
    I personaggi(ispettore, medico, assistente) sono veramente belli, da approfondire...

    RispondiElimina
  15. Salvatore,
    purtroppo Trieste come location... dovrai seguirla tu, qua Palermo in abbondanza, anche Trapani mi pare... ma Trieste...

    PS Ti piace tanto la vela?!?! Mancava solo la VMG

    RispondiElimina
  16. A tanus a proposito diVMG
    Era proprio a questo che pensava il commissario, infatti pensava che rispetto alla boa l’andatura di bolina fosse più veloce rispetto al traverso nonostante in termini assoluti il traverso sia l’andatura più veloce, almeno con barche armate con vele latine o moderne, C’è però una cosa che ti è sfuggita, forse peché non conosci abbastanza Trieste, ma è sfuggita anche a me, infatti per fare di bolina o al traverso con mura a tribordo il lato della regata che va da Barcola alla Boa davanti al Lazzaretto avrebbe dovuto spirare la bora che viene dalle alpi Giulie e, a Trieste, con la bora non si passeggia sul molo Audace. Come vedi è un piccolo giallo anche questo, e il linguaggio tecnico è degno di quello sul calcio al bar sport.

    RispondiElimina
  17. A me piace che si parli di Trieste e di vela: due argomenti che conosco pochissimo.

    RispondiElimina
  18. Salvo...
    un piccolo appunto da pignolo...
    tribordo si usa solo nei film, ormai si dice solo "a dritta".
    L'origine di babordo e tribordo è dovuto ad una scritta che attraversava la prua delle navi francesi "batterie" o "batrie". "ba" rimaneva a sinistra , "trie" a dritta della mezzeria, visto la quantità di "terrazzani" imbarcati, che non conoscevano i termini marinari, per semplicità ( tutti potevano leggere la scritta) sinistra e dritta diventarono "baborde" e "triborde". Questa è una delle interpretazioni.
    Lì a Trieste si usano ancora questi termini?

    Altro termine (che uso pure io sbagliando) e mura. Per abitudine diciamo tutti "mura a ..." ma si dovrebbe dire "mure a ...", la mura è una manovra corrente, le navi avevano più mura, che venivano cazzate dal lato di provenienza del vento, da cui "mure a dritta".

    PS. lo so sono pignolo, poi il bello è che sbaglio sempre pure io, anche con altri termini marinari che usiamo così per abitudine.

    RispondiElimina
  19. Ora però qualcuno dovrà parlare di Trieste nei minimi dettagli.

    RispondiElimina
  20. Seguito secondo e terzo quadro del primo post...

    Anna – così aveva detto di chiamarsi – aveva appena finito di vestirsi che un’altra donna entrò nell’appartamento. Aveva appena sentito il rumore della porta d’ingresso spalancata e già la vide sulla soglia della stanza da letto, con una pistola in mano.
    - Ciao, - disse Anna.
    - Che hai combinato?!?! Non posso lasciarti sola un attimo.
    - Mi dava fastidio, non avevo intenzione di essere sorvegliata ancora.
    - Ti avevo detto che ce ne saremmo occupati noi, al momento opportuno.
    - Lo so… ma volevo uscire, e lui si è messo in mezzo. Mi ha abbordato l’incompetente… povero ingenuo, non mi sarei mai aspettata un errore del genere. Almeno non da un professionista come lui. Peccato però, era davvero un bell’uomo.
    - Dobbiamo andare, sbrigati.
    - Sì.

    Scesero di corsa dalle scale, qualcuno aveva chiamato l’ascensore dal piano di sopra. Il signor Di Giovanni, del quinto piano, mentre scendeva con l’ascensore, attraverso i vecchi vetri, notò la porta dei coniugi La Quaglia spalancata. Arrivato al pianoterra schiacciò direttamente il pulsante per tornare al terzo piano. Sapeva che i La Quaglia erano partiti, era stato invidioso di non aver vinto lui quel viaggio in Trentino, ma appena entrò nell’appartamento non lo fu più… prese il cellulare e chiamò la polizia.

    RispondiElimina
  21. Mi piace questo ritorno di fiamma hard boiled.

    RispondiElimina
  22. Seguito all'incontro in commissariato di Salvatore e yorick...

    -Giusy, chiama l’agente Mancuso per favore, - disse Gafà
    Giusy alzo il telefono, mentre Gafà riordinava e riosservava il poco materiale sul caso a sua disposizione.
    Mancuso arrivò in 5 minuti, era al bar interno a prendere un caffè. Aveva ricevuto lui la telefonata del Di Giovanni, ed era stato il primo ad arrivare nell’appartamento.
    -Mancuso, raccontami tutto –
    - Ero di turno ieri sera, ed ho ricevuto la telefonata di un inquilino del palazzo, tale Di Giovanni. E’ sceso da casa, in ascensore, verso le 22.00 per buttare l’immondizia, si è accorto della porta aperta e sapendo che i proprietari erano fuori in vacanza ha deciso di controllare. Ha trovato lui il morto, pare non abbia toccato niente, a parte la maniglia della porta d’ingresso. E’ un ex carabiniere, si è comportato bene, ha piantonato la porta fino al nostro arrivo, e non ha fatto entrare gli altri condomini curiosi. Ho comunque fatto prendere le sue impronte per sicurezza. Ricorda che mentre chiamava l’ascensore ha sentito qualcuno scendere le scale, forse più di una persona.
    - Hai notato niente di strano, tu che sei entrato per… “secondo”? – e pensò fra se e se, “ sti carabinieri sono ovunque… ha fiutato il caso difficile e ha chiamato la concorrenza invece dei suoi, e bravo Di Giovanni”.
    -No niente, anzi sì…I La Quaglia, proprietari dell’appartamento sono fuori da una settimana, hanno vinto una vacanza in Trentino, così mi racconta l’ex carabiniere, e resteranno fuori ancora sette giorni. Il morto invece a quanto pare era li senza “permesso”, anche se la serratura non risulta forzata, stiamo cercando di rintracciare i coniugi per saperne di più. La cosa che ho notato invece è una discreta attrezzatura foto-video in salone, che dovrebbe appartenere al morto, in quanto l’appartamento è tappezzato da quadri di scarso valore, ma nemmeno una foto di qualità che giustifichi quell’attrezzatura.
    -Mancuso, trovami tutto quello che c’è da sapere su questo Frank Scalone. Poi rintraccia i La Quaglia e fammi sapere… Vai pure adesso e grazie.
    Mancuso calò la testa quasi a fare un inchino e uscì.
    Gafà rimase allora solo con Giusy, a cui chiese, - l’arma del delitto invece?
    -Abbiamo ispezionato ovunque, nulla che sembri compatibile con la ferita.
    -Bene… diciamo. Vediamo stamattina se Sara può darci una mano per risolvere il mistero. Adesso usciamo e andiamo a prendere un caffè, che mi sta scoppiando la testa e mi sono perso la Barcolana.

    Mentre camminavano per il viale, le disse ancora- hai notato la foto? Non è una fidanzata o una conoscente, la foto è rubata. Il soggetto non sa di essere ripreso. Questo o faceva il fotografo o sorvegliava qualcuno…!! Appena torni in questura chiama Walter, al giornale, gli passi una copia della foto e gli dici che è una ragazza scomparsa. Non voglio la leghi all’omicidio, inventati un nome e gliela fai pubblicare con richiesta di avvertire la polizia nel caso qualcuno la veda o ne abbia notizie. Vediamo che viene fuori. Intanto vedi anche se la scientifica può fare qualcosa con il riconoscimento facciale, a che ci sei chiedilo anche per questo Frank Scalone, qualcosa mi dice che non è il suo nome.

    RispondiElimina
  23. -Mi sei mancata...
    -Anche tu, ma non è una buona ragione per mandare tutto a puttane.
    Queste le uniche parole che si scambiarono, sdraiate nude sul letto dopo aver fatto l'amore, mentre sul marciapiede di fronte era un via vai di poliziotti e curiosi.
    La mattina dopo presero un'aereo per Palermo. Era il volo delle 12.05, con scalo a Napoli, arrivarono a Palermo alle 14.50. Due ore e quarantacinque dopo e 10 gradi centigradi in più.
    Nessuno le aveva guardate durante il viaggio, sembravano anonime, riuscivano ad esserlo quando volevano. Due ragazzine in viaggio, per andare a trovare i nonni al sud e niente di più. Ma loro sapevano… c’era molto di più, e qualcuno se ne sarebbe presto accorto.

    RispondiElimina
  24. Certo, le due tipe sono molto intriganti e molto sexy... Vogliamo saperne di più. Anche i la Quaglia non ci lasciano indifferenti. Ma Eluz?

    RispondiElimina
  25. -A proposito,- disse Giusy ho recuperato il video della telecamera di sorveglianza, gli ho dato una scorsa veloce e sai chi passa per tre volte davanti alla telecamera?- e prese in mano la foto che aveva in tasca il morto,- ho guardato con più attenzione e in effetti potrebbe anche venire o andare verso la casa dell’omicidio, ma non necessariamente, lo strano che non è mai inquadrato il morto o veniva da via Giulia o conosceva il cono d’inquadratura della telecamera ed era attento ad evitarlo.-
    - bene disse il commissario, qualcosa ora sappiamo, dobbiamo comunque cercare quella donna, mi frulla per il capo un’idea, sentiamo se questo Frank, mandando foto e impronte, è conosciuto dall’interpol, anzi mandiamo anche la foto della donna- con un – OK capo- ancora una volta Giusy fece la sua giravolta – lo fa apposta pensò Gafà-
    A quel punto la Barcolana doveva essere finita,- facciamo un peculato d’uso,- Chiamo Marco - allora chi ha vinto?- Io, per la verità non lo so ancora, ma ho buone possibilità di vincere la scarpa d’oro, ho dovuto fare un bordo perché di bolina la barca ha scarrocciato troppo e al lazzaretto, prima di virare ho preso il fondo col bulbo, ci abbiamo messo mezz’ora per disincagliare la barca, comunque almeno così vinco qualcosa, sono ancora in barca , sto entrando a Muggia, è meglio che sto attento prima di fare un’altra figuraccia, ti saluto-
    Nino si immaginava le bestemmie di Marco, ma soprattutto assaporava già lo sfottò che avrebbero organizzato e che sarebbe durato fino alla prossima regata.

    RispondiElimina
  26. a Tanus
    è vero sei pignolo però hai ragione, avresti potuto aggiungere che in effetti nelle barche moderne, con vele Marconi, le mure non ci sono per niente,infatti il lato sopravento della vela è inferito all'albero, ma il termine è rimasto in uso, anche per quanto riguarda tribordo è vero che è un termine poco usato, al contrario di babordo perchè non si dice mura a manca, per quanto riguarda il plurale al posto di mura credo che fosse dovuto al fatto che una barca aveva tante mura quanto erano le sue vele quadre, come vedi quanto a pignoleria non scherzo neanche io.

    RispondiElimina
  27. Bravissimi, ragazzi.... Mi sto appassionando al racconto e alla vela anch'io! Però manca Eluz all'appello...

    RispondiElimina
  28. @Salvatore:
    ;-) è vero sono pignolissimo anzi...

    Babordo è sinistra e basta. In barca solo dritta e sinistra.
    Le mure avevo espresso poco chiaramente lo stesso principio. Una volta le mura erano una per ogni vela, per cui almeno due. Si usano credo anche sulle vele auriche, servivano per murare sopravvento le vel, nelle andature di bolina.
    Salvo, la vela la pratichi (penso di si) o la segui da appassionato?

    PS Spero che Marco abbia preso un banco di sabbia... altrimenti povera barca.

    RispondiElimina
  29. A beneficio di Gianni, e per farlo incuriosire ancora di più, la definizione di "virata":
    Virata = Cambio di mure preceduto da una orzata.
    ;-)

    RispondiElimina
  30. Non avete ancora diquisito sull'unica cosa che so di vela. La cazzata!
    Per il giallo, andate nel nuovo post, per favore!

    RispondiElimina