venerdì 18 dicembre 2009

Talè!


Talè: Guarda. E' lo stupore di certi ragazzini a cui è stata rubata l'infanzia. Noi, che siamo più fortunati, spesso quello stupore, quegli occhi incantati, non ce li abbiamo.

8 commenti:

  1. A proposito dello stupore... Una volta mi capitò di partecipare ad una giornata di volontariato: era estate, e portammo i ragazzini al mare. Quaranta minuti da casa nostra, e sembrava che si fossero aperte davanti ai loro occhi le porte di un mondo sconosciuto... Stavano attaccati al vetro incapaci pure di parlare. Non avevano mai visto il mare.

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  2. Il quadro di Gianni mi ha ricordato un altro sorriso che ho visto in una fotografia. Faceva parte di una mostra sui bambini reclusi a Rebibbia insieme alle madri. Ogni tanto arrivavano dei ragazzi volontari che li portavano fuori, a vedere il mondo. Uno di questi bimbi aveva un sorriso gigantesco, totale. Chissà cosa aveva visto.

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  3. Fino lì non c’era arrivato mai, Totò. Eppure camminava tanto, a volte al punto da dimenticarsi da dove doveva prendere per tornare a casa. Però quella strada non l’aveva mai vista: un fiume di macchine in mezzo, e sui marciapiedi, gente elegante che camminava, chiacchierava, telefonava. Ma la cosa più bella erano le luci: illuminazioni colorate e vetrine abbaglianti. Si sentiva lontanissimo dalle strade che conosceva. Avrebbe voluto essere con Vicenzo, magari per dirgli “Talè” e vederlo in faccia, per capire la faccia che faceva lui stesso. Talè, cammini un poco e passi dal buio alle illuminazioni che pare che gridano, dalla puzza di broccolo al profumo che si lasciavano dietro questi signori. “Se ci fosse Vicenzo”, pensava Totò, e abbracciò la vetrina più lucente di tutte, quella dei giocattoli. Appoggiò le mani al vetro fresco e guardò dentro fino a quando la vetrina si annebbiò di respiro. La signora Maddalena sbuffava: due vecchiette camminavano come se fossero padrone del marciapiede. Meglio attraversare, allora. Però si bloccò a guardare quel bambino a braccia larghe davanti a un presepe un po’ pacchiano.

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  4. Errata corrige: seconda riga, "al punto DI dimenticarsi"... grrr.

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