mercoledì 27 gennaio 2010

Oggi Nichi. Domani Rita?


di Eliana "Eluz" Polizzi

Oggi siamo tutti "Nichi Vendola".
I tesserati del Pd, i sostenitori non tesserati, i simpatizzanti... Tutti hanno/"abbiamo" scelto un uomo di sinistra, aperto al dialogo ed estraneo alle logiche d'apparato. Un uomo capace e coerente che, forte dell'ottimo lavoro svolto da Presidente della Regione Puglia, ha sbaragliato il candidato proposto dal Pd per favorire un'eventuale alleanza con i centristi di Casini.
I vertici di partito hanno provato ad imporre il loro uomo calandolo dall'alto e rifiutando per un attimo, timorosi di una sconfitta, il sistema delle primarie. Il loro elettorato, per niente passivo e inerte come spesso vogliono farci credere, si è ribellato, costringendo alla sfida i capi del partito.
Mi chiedo come sia possibile che gente così navigata, in politica da decenni (forse troppi: sarebbe ora che qualcuno si ritirasse a vita privata...) possa incorrere in errori tanto grossolani.
Chi vota Pd si aspetta che i criteri democratici vengano applicati e rispettati. Non si può imporre un candidato. Non erano queste le regole del gioco che volevamo fare insieme per cambiare il nostro Paese. L'elettorato del Pd non è quello del Pdl, e se volessi qualcuno che scegliesse per me, me ne starei nel partitodellelibertà aspettando la collocazione dei/lle protetti/e a intuitu personae dal sovrano.
Invece sto nel Pd perché mi piacciono le sue regole. Il sistema delle primarie è una bellissima regola, ad esempio. E' espressione pura della volontà popolare. Perché decidere deliberatamente di ignorare la voce della società civile? A chi si rivolgono i nostri leader? E a chi devono rendere conto?
Ci avevano detto che avremmo partecipato alle decisioni del partito. Bene, io sono qui e voglio dire la mia. Barando, sfuggendo alle responsabilità prese con gli elettori, non si fa che imbruttire il gioco rendendolo simile, troppo simile, a quello della squadra avversaria.
Io credo fortemente nel Pd. Non nella sua nomenclatura, nei capi, negli "intoccabili". E neppure in coloro che minacciano l'uscita dal partito a giorni alterni. Non ci interessano le poche migliaia di voti che avete. Non si può stare nelle fila di uno schieramento di cui non si condividono neppure i principi laici ed egalitari. Ognuno percorra la sua strada, sarà meglio per tutti.
Per me il Pd sono i duecentomila che in Puglia hanno votato seguendo il cuore e la testa; sono i tre milioni di italiani che domenica 25 ottobre hanno cercato un seggio in cui eleggere un candidato alla segreteria nazionale, sono quelli che non si fanno imporre i pensieri prefabbricati, ma costruiscono da soli le proprie idee, valutando, ponderando e a volte sognando. La massiccia partecipazione al voto è l'inequivocabile segnale di vitalità di un'opinione pubblica attiva che i vertici del "mio" partito dovrebbero tenere custodita come un tesoro prezioso.
Io credo fortemente nel Pd. Oggi più di ieri perché ho avuto la conferma che il mio partito non è fatto dai vertici, ma da una base forte e robusta capace di tenere dritta una piramide intera. Adesso deve essere il vertice ad avere fiducia nella base. Deve sostenerci quando aborriamo le ipotesi di alleanze con i centristi troppo distanti per trovare una via di cammino comune. Deve capirci quando manifestiamo dissenso per alcune scelte incomprensibili.
Oggi siamo tutti "Nichi Vendola", e la vittoria del presidente pugliese riporta un poco di speranza pure nel nostro cuore, elettori del Pd siciliano, sfiduciati da una segreteria tentata dalla proposta di Lombardo che ci vorrebbe stampella di un governo ormai incapace di reggersi sulle proprie gambe.
Io voglio militare in un partito affidabile e serio! Siamo all'opposizione ed in quanto tale dobbiamo essere un'alternativa responsabile al malgoverno regionale. Se qualcuno ha voglia di andare a reggere il timone della barchetta malandata di Lombardo, lo faccia pure. Viri definitivamente da quella parte però: esca dal Pd e si allei con l'Mpa, se dopo l'ultimo massiccio esodo verso il Pdl ne sarà rimasto ancora qualcosa.
Non ci piacciono gli inciuci, i compromessi e le scorciatoie. Ci piace la Borsellino, invece. Una delle poche voci che emerge da quel coro muto che pare dia il silenzio-assenso alla possibilità di dare "appoggio esterno" ad un governo ormai ridotto in frantumi.
E invece noi vogliamo un partito di sinistra, che abbia una leadership seria e credibile, che ricominci a lavorare dal basso, che si occupi dei problemi della società, che dia ascolto alle istanze di tutti, che garantisca le libertà e i diritti di donne e uomini, che ne promuova l'uguglianza in tutti i settori, che discrimini la discriminazione e che rifiuti nettamente e categoricamente il malaffare proposto sotto tutte le sue forme.
Oggi siamo tutti Nichi Vendola, ma domani io spero di poter dire "siamo tutti Rita Borsellino".

17 commenti:

  1. Spero in una politica che mi parli. Non per egoismo, spero di no. E' che finora nessuno si è interessato di quello che vorrei io. Cioè: un paese più giusto, accogliente, capace di sostenere i più deboli e di incoraggiare chi produce ricchezza. Di dare lavoro vero, di non puntare sul consumismo inutile per far muovere l'economia. Però questi si preoccupano di somme algebriche e non hanno capito che in politica la matematica è un'opinione.

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  2. Pare che la politica stia diventando una cosa per pochi. Sono sempre gli stessi a decidere e a dettare le regole. Dimenticano che la politica riguarda tutti noi, che è anche sulla nostra vita che decidono quando vengono chiamati a sedere su uno scranno! Si preoccupano di somme algebriche tra partiti geneticamente diversi perchè i conti tornino sempre a loro vantaggio. Peccato che il loro vantaggio non sia anche il nostro.
    E' una continua mortificazione stare a sentire le dichiarazioni di taluni esponenti: sembra si prendano gioco della nostra intelligenza... E forse lo fanno. Ci dovremmo chiedere se siamo stati noi ad autorizzarli, magari anche col nostro silenzio. Io mi sono rotta di votare per il meno peggio. Io voglio votare per un partito che sia capace di pensare autonomamente, non condizionato da logiche di alleanze "improprie". In questo senso Rita Borsellino mi pare l'unica capace di portare l'elettorato Pd alle urne senza doversi turare il naso. Io ci spero. E la speranza è sempre l'ultima a morire. :-)

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  3. Il nostro problema è non avere un "Nichi Vendola" e purtroppo io temo che Rita Borsellino sia ormai "usurata"

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  4. Non abbiamo Nichi, però in compenso i nostri politici sono nichi.

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  5. E tutta la classe politica? Vendola, ma non so quanto ci ricavi.

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  6. Forse sto esagerando. Fermatemiiii!

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  7. Fara, Rita potrebbe anche dare l'impressione di aver dato tutto quanto era in suo possesso (credo dipenda da un fatto "estetico"., la Borsellino npon è piuù una ragazzina): ma credo che così valutandola, finiamo per sottovalutarla... la Borsellino è un pozzo di risorse ancora inulizzate. Anche il nostro Nichi, dopo la sconfitta subita ad opera di Ferrero non mi pare fosse in forma smagliante. E invece, poi... E comunque, se sgombriamo il terreno anche dalle ultime risorse sane, non abbiamo niente e nessuno a cui appellarci. Un amen troppo precoce?

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  8. Scusate gli strafalcioni: Fara sa bene che i refusi sono una cifra stilistica che mi appartiene da sempre... Avevo una certa fretta!

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  9. No, non mi riferisco all' "estetica", non è da me. Semplicemente temo che venga vista "dai più" come una "perdente", troppo legata al nome di suo fratello e quasi esclusivamente rivolta alla lotta alla mafia. Questa non è la mia idea ma è quanto sento in giro. Personalmente ho molta stima di Rita e non sono una che si tira indietro, anzi ritengo che dovremmo essere un po' meno critici e più compatti nel sostenere i nostri candidati.

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  10. Io adoro gli strafalcioni!

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  11. Fara, insisto: se ne dissero di tutti i colori su Rita candidata alle europee. Ebbene: ha stravinto e ha ottenuto il voto soprattutto di chi è poco propenso a stilare giudizi frettolosi e ad intrupparsi nelle fila di chi fa politica salottiera. So anch'io che si dicono cose di quel genere sul suo conto. Ma se domani si votasse, la Borsellino ristravincerebbe daccapo. Diversamente non vedo nessuno all'orizzonte.

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  12. Rita Borsellino è stata osteggiata da moltissime persone. "Non ha cultura politica" (ma che ne sanno loro?), "è dedita solo alla lotta alla mafia" (intanto non mi pare così, e poi, anche se fosse, dovremmo comunque esserne fieri), "c'è solo perchè porta il cognome Borsellino (frase INFAME: attribuirle il ruolo di colei che si serve di un cognome per fare "carriera" è appunto, INFAME!). Io credo che tutte queste stupidaggini siano frutto di quella terribile convinzione assolutista che vuole, nei posti di potere, nomi più vicini al vertice che alla base: è più facile controllare poche persone, che la massa. Rita invece piace poprio alla massa, a quelli che si avvicinano alla politica perchè ancora credono ancora che qualcosa possa cambiare. E questo può fare paura a chi si occupa di politica pensando esclusivamente ai propri interessi. La reazione alla paura è sempre la calunnia e lo screditamento. Io spero ancora in Rita...

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  13. Eluz, Gianni, mi pare di averlo scritto che non è la mia idea ma è quanto sento in giro e che personalmente ho molta stima di Rita.

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  14. Lo so fara! Le frasi riportate sono quello che anch'io sento per strada e in alcune riunioni! E la cosa mi fa arrabbiare moltissimo!!!

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  15. La passione per la Borsellino che trasuda da questo Blog mi riscalda il cuore.
    Ormai è chiaro, ci sono due poli, quello delle complicità e quello che spera in un domani migliore, sono poli assolutamente trasversali agli schieramenti ufficiali.
    Noi schierati sul secondo abbiamo difficoltà a riconoscere i nostri compagni, abbiamo difficoltà addirittura a riconoscere noi stessi, ma un mondo migliore è una missione cui tendere, non ha importanza se è un'utopia, è nel tendere ad esso che ci realizziamo, come l'asintoto di un'iperbola che si avvicina sempre ad essa anche se non la raggiungerà mai

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