sabato 9 gennaio 2010

Parole per un racconto illustrato - 3


Quadro Tre
Se vengono meno le parole, si esauriscono pure le illustrazioni (Così sembra un ricatto: in realtà lo è).

11 commenti:

  1. Miii, devo uscire!!! Ma mi porto dietro i colori violenti e le forme della bella topa, così ci penso tutto il tempo e ottempero al ricatto. A questo cedo volentieri e mi do da fare! Buona giornata a tutti!

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  2. Lo sai come mi chiamano l'amici americani, nica? The Top One. Ci babbiano, perché vuol dire Il Grande, ma vuol dire pure il Topone. Io sono il migliore, il più bravo a stinnicchiare con la pistola e a stinnicchiare le femmine dove capita, nica. Ti conviene venire col Top One, non ti faccio annoiare mai. Tutto quello che vuoi ti do, e tu mi devi dare tutto quello che voglio. Solo per oggi, nica. L'offerta scade oggi.

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  3. (Bellissimo! Un po' anticipi quello che accadrà nella prossima illustrazione... ops: non dovevo dirlo!). State andando alla grande, questo posso dirlo.

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  4. -Mela, sei contenta che ti porto a ballare in quel posto chic che ti piace tanto? Ma lo sai che sei proprio bellissima? Ma chi ti ci porta a lavorare ancora in quel pub!? Tu potresti fare l'attrice di Olliùdd! Che dici, ti piacerebbe fare l'attrice? Io ci vado spesso in America e conosco qualcuno di quelli che contano. Pure a Roma conosco qualcuno. Se tu vuoi io ti presento tutti. Me lo devi solo dire.-
    -A questo gli pare che sono scema, che non lo so che mi dice tutte 'ste cose per portarmi a letto. Guardalo come già allunga le mani.
    Certo, bello è bello. E a quanto ho capito, è pure potente. A me il potere m'ha sempre affascinata. Magari vero mi fa fare l'attrice e mi fa andare in tivvù. Quasi quasi... Stasera lo porto a casa mia...-

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  5. Brava, brava Eluz! State dando proprio il meglio.

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  6. In realtà non sono stata molto originale... E' che la realtà contamina la mia fantasia...!
    Se mi viene in mente qualcosa di migliore lo riscrivo!

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  7. un giorno di inverno, la bella Giovanna cercava di menticare le sue preoccupazioni... Aveva tentato molte cose : lire, incontrare amici, parlare, fare giochi...molte cose che non portavano nessuno risultati. Che gli resta? la morte gli sembrava la soluzione ideale...Chi piangera mi quando sara nel Paradiso? Nessuno..Non ho nessuna famiglia. Nessuno findanzato. Gli amici? Ma sono quelli che parlano malo di me quando credono che non alcosto quello che dicono? Quelli che si servono di me per comprare oggetti chari? Quelli che cercavano di ridere di me? Non sono amici...Sono falsi amici...Iposcrisi...che piangera la mia morte hé? Nessuno allora perché morire? Per fuggire quella vita senza sapore? Per vedere se qualcuno che si ricordi di me? Ma perché continuare a vivere quella vita se questa vita fosse un annoiso cammino he?
    Neri pensieri ... Nero era il cielo che lei vedeva malgrado il bianco de la neve.. Come se fosse gia vecchia, cammina un po inchino come una vecchiaia.. Sembrava ammalata e lei era ammalata di quella vita...perché non ritornare dalla madre per condividere la sua pena? Ma che dira la madre? Che questo è normale..di avere il cuoro lordo di tanto in tanto..
    Poi camminava ancora fino a incontrare un bell uomo... si metta a parlare a Giovana che si sentiva come liberata..Pensava che quell uomo era attirato dalla sua bellezza.. Aveva dimenticato i consigli della madre : non ti fiducia all uomo di belle parole.. Avrebbe dovuto ricoradarsi di quello perché alla fine l'uomo fa di lei una donna che da il suo corpo ad altri uomoni in cambio di denaro...perché lui le aveva pagato molte cose care...doveva rimborsarlo ma lei non sapeva che i suoi debetti non saranno mai rimborssati perché quest uomo era un uomo di onore..

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  8. Molto visionario il tuo racconto, Alice! Continua così.

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  9. -Giselle... tu mi fai fare pazzie. Sei troppo bella, non passa un minuto che non ti penso.
    -Tu sei il mio capo, non è possibile. Poi finisce male, quando ti stanchi di me mi licenzi o mi fai sparire dalla circolazione.
    -Perchè dici così? Non potrei mai fare una cosa del genere.
    -Io lo sò, per te sono una delle tante. Ti pare non lo vedo come ti sbavano dietro le altre? Non posso commettere questo errore. Per piacere lasciami in pace.
    -Giselle, mai nessuna mi ha fatto girare la testa come te.- Mentre la carezzava si sentiva girare la testa.- Lo vedi... ti carezzo e quasi svengo dalla contentezza.
    -Fred, cerca di essere più sveglio e cala le mani.
    -Giselle... guardami negli occhi- I suoi occhi parevano quelli di un pesce lesso, se lo vedevano i picciotti sai che risate.- Io Ti Amo.
    -Giura che non mi stai prendendo per il culo.
    -Lo giuro sulla mia Beretta e sull'anima del mio sarto.
    Fù il loro primo bacio.
    -Fred... promettimi una cosa però.
    -Cosa...
    -Sii sempre sincero con me, anche quando ti stancherai di me...
    -E chi si stanca di te?!

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