mercoledì 24 febbraio 2010

America


Quando ho deciso di aprire il blog "Il Sole e Le Nuvole" questa illustrazione per un istante ha fatto la concorrenza a quella che è il logo-immagine. Mi piace proporvela come spunto per un vostro racconto epico. Epico, a mio avviso, non significa necessariamente lungo. Bastano dieci righe. Naturalmente chi ha in mente testi dal respiro ampio non si lasci intimorire.

14 commenti:

  1. Paddy McKill era arrivato in America due anni prima. Aveva appena 8 anni quando, dopo un lungo viaggio su una nave puzzolente, era sbarcato con i suoi genitori e le loro povere cose. Gli avevano detto che in quel nuovo mondo tutto sarebbe stato bello e luccicante. La gente diventava ricca in men che non si dica e poi poteva fare tutto quello che gli piaceva. Lui s’era portato dietro il vecchio violino di suo nonno e sognava di diventare una grande violinista. Ma non era vero. I suoi genitori faticavano tutto il giorno per pochi dollari e spesso dovevano ricorrere a prestiti dagli usurai. Lui non aveva più tempo per suonare ma doveva aiutare a campare la famiglia, che nel frattempo era aumentata, vendendo Sigari e giornali sui marciapiedi.
    Ma sognava Paddy, come tutti i bambini. Sognava che un giorno sarebbe diventato famoso. E lo divenne. Si meritò le prime pagine dei giornali : UCCISO IN UN CONFLITTO A FUOCO CON LA POLIZIA PATRICK MCKILL, NOTO BOSS DEL TRAFFICO DI ALCOOL

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  2. Gli avevano detto che all’America avrebbe visto gli indiani con l’ascia di guerra e le piume in testa. E che nei saluni a cantare c’erano ragazze bellissime vestite di seta. E che avrebbe trovato a suo padre, all’America. Che lui non lo conosceva perché era partito per l’America a fare la giobba quando lui era troppo piccolo, otto anni fa. Per questo Pinuzzo era contento quando era salito su quella nave grossa grossa e aveva tenuto fino all’ultimo tra le mani un gomitolo di lana colorata. La mamma, là sotto, teneva un capo del filo e quando la nave aveva cominciato a tremare il gomitolo era diventato sempre più piccolo, come la mamma là sotto. Poi all’America a suo padre lo aveva trovato davvero. Era vestito come i signori e fumava il sicarro come i signori. Ma sicuro non gli voleva bene come la mamma, perché aveva la faccia lontana e quando erano usciti da Elli Saila gli aveva posato tra le mani una scatola di sicarri dei signori e gli aveva detto: «Stai lì e vendi. Sell, capisti?». A suo padre l’aveva trovato, ma ora voleva scappare lontano da quella città sporca per andare a dagli indiani, o dalle ragazze di seta, o dalla mamma.

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  3. In genere non intervengo durante i lavori in corso: ma devo dirvi che avete scritto l'inizio e l'aggancio in modo superbo. Il respiro è decisamente ampio: appunto, epico. E più che Nuovo Mondo mi è venuta in mente Titanic di De Gregori. Continuate!!!

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  4. La bella storia di Fara mi ha fatto ricordare anche un'altra canzone di De Gregori: Il bandito e il campione.

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  5. Cigars, cigars urlava Pinò fra gli spalti dell’arena e intanto guardava in basso, verso i recinti dei mustang, dei tori; appoggiati alla palizzata un ragazzo con lo stetson in testa e sovra pantaloni in montone, gli stivali col tacchetto, un signore con la pancia nuda e in testa un copricapo di penne, parlavano fra loro in una pausa dello spettacolo.
    Cigar boy lo chiamò un tizio col panciotto e una catena color d’oro che gli pendeva dai taschini, Pinò si avvicinò e vendette il suo sigaro, 50 centesimi guadagnati, subito dopo il brusio della folla si quietò, da un box venne liberato un toro con un tizio in groppa , d’apprima il toro s’abbassò sulle zampe anteriori, poi cominciò a sgroppare come un demonio e il tizio in groppa sembrava un pupazzo di pezza, saltava e s’inarcava fino a che decollò sulla polvere dell’arena seguito da un urlo della folla.
    America, pensò Pinò, sono pazzi o cretini? Il toro però è simpatico.

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  6. Johnny aveva finito la sua giornata lavorativa, ma non era stata una giornata produttiva. Di tutti i sigari che gli erano stati consegnati dal suo patrigno per la vendita di contrabbando, ne aveva venduti
    solamente la metà. Forse quel giorno i suoi clienti erano stati così indaffarati da non potersi recare ad acquistare i sigari, oppure era stato lui a non impegnarsi troppo nel suo "compito", così il suo patrigno Jack
    chiamava l'attività che iniziava molto presto la mattina e finiva la sera.
    Gli occhi di Johnny si velarono di tristezza, da quando era arrivato in America, la terra degli indiani e della speranza, tutto era andato storto. Dapprima la morte di suo padre, poi la malattia della madre che non le
    permetteva di lavorare e infine la conoscenza di Jack che aveva preso lui e la sorella Sarah sotto la sua ala protettiva.
    Era stanco di sentirsi chiamare Johnny, rimpiangeva con nostalgia il suo vero nome, Giovanni, americanizzato dal patrigno per facilitare la sua integrazione, così come quello della sorella Rosaria che al contrario
    sembrava orgogliosa di questa sua nuova identità americana.
    Sarah, al contrario di Johnny che stava fermo tutto il giorno all'angolo della strada impostagli da Jack, correva da una parte all'altra della città per trovare le medicine per la madre. Di certo non era la stessa cosa che correre a perdifiato nella loro campagna, pensava Johnny con nostalgia.
    Laggiù, nella loro vecchia e ormai lontana Sicilia, Giovanni giocava a rincorrere Rosaria fino a quando riusciva ad aggrapparsi alla sua gonnella. Poi stanchi, si distendevano sull'erba a guardare il cielo e le nuvole che correvano veloci. Magari se fosse riuscito a guardare quel cielo americano nascosto dai palazzi alti, Johnny
    avrebbe potuto riconoscerne alcune, di quelle nuvole.

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  7. Ho pensato che magari a qualcuno potesse fare piacere sapere qualcosa di più sul piccolo Paddy.

    “Crescendo Paddy si rese conto che quella era sì una terra ricca, una terra della fortuna ma c'era qualcosa di strano sul come funzionava. Qui tutti potevano diventare ricchi e padroni, non c’erano leggi né titoli che lo impedissero come nel suo vecchio paese ma… c’era un ma. Se non avevi soldi da investire avevi solo due scelte o entrare nella polizia o nella malavita. Difficile avere soldi per una famiglia contadina che sapeva solo coltivare patate o tirar su il muretto del pollaio e che aveva speso i pochi risparmi, raccolti in un fazzoletto grande, per pagarsi il viaggio sulla nave puzzolente. Arrivata in quel nuovo mondo la famiglia non aveva un soldo per liberarsi dagli amici-padroni che la sfruttavano e la facevano lavorare 10-15 ore al giorno per garantirgli la sopravvivenza. Gli amici-padroni erano gente arrivata lì con l’unico scopo di investire il loro piccolo capitale, racimolato chissà come. Commerciavano, diciamolo pure, in esseri umani e sfruttavano quelle braccia di disperati.
    Verso i 15 anni Paddy entrò nella polizia. L’età non era un problema, i documenti glieli aveva forniti un “amico di famiglia”, un irlandese di mezza età che era riuscito a diventare ricco e “aiutava” chi aveva bisogno. Paddy era felice. Pensava di diventare un eroe. Ma poco tempo dopo ecco che qualcuno, un compaesano, gli chiese un piccolo favore, una sciocchezza, una multa da far sparire. Lui per solidarietà di patria lo fece …e dopo qualche giorno gli arrivò un regalo.
    Lo tenne.
    E da allora in poi i favori per gli “amici” si moltiplicarono e divennero sempre più importanti e più importanti divennero “i regali”. Non poteva più sottrarsi e fu costretto a coinvolgere altri colleghi di altri reparti e a spartire i regali. Fu allora che decise di lasciare la polizia ed entrare nell’organizzazione. Ormai aveva capito come muoversi e fare soldi nel Nuovo Mondo.
    Quello che non aveva capito, o non voleva capire, era il prezzo da pagare…

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  8. Molto bene, Fara. Da queste parti amiamo molto le storie dei bambini.
    Chi vuol continuare, lo faccia pure con tutto lo slancio possibile.

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  9. Ma questo kid in realtà si chiama Paddy, Pinò o Johnny? A voi l'ardua sentenza...

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  10. Non credo abbia molta importanza il nome o la provenienza. Quello che avevano lasciato e quello che avrebbero trovato era uguale per tutti. Anche questa è democrazia.

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  11. In poco tempo Paddy sali'tutti i gradini dell'organizzazione,era diventato un Boss temuto e rispettato.Tutto era cambiato in quel ragazzo dalla faccia pulita.La scalata al potere aveva lasciato dietro il solito lerciume,girava circondato da sgherri di cui non si fidava,aveva sposato una donna che non amava.E non sorrideva mai.Tranne certe volte la sera,quando seduto in veranda,ripensava al suo cielo e alle sue nuvole.

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  12. Badit, molto suggestivo. Spero che altri contributi si aggiungano a quest'epopea.

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