martedì 2 febbraio 2010

"Tra esitazione e certezza, tra casa e futuro"


di Daniela Vaccaro

Questo odore di biscotti sa di casa
Il burro e le uova impastano certezza
Bella è la via conosciuta
E oscura all'improvviso quella nuova
Dove i colori si confondono nell'esitazione
E fanno tremare i polsi di futuro

Come una porta sul buio è il futuro
Andare lontano da casa
Non può che trasmettere esitazione
Laddove adesso hai bisogno di certezza
E hai paura di una gioia nuova
Che oscuri del cuore la parte conosciuta.


Io mi chiedo, invece, se avessi conosciuta
La rapida curva che avrebbe preso il futuro
Mi sarei negata felicità nuova
Avrei scelto di non aprirti la mia casa
Per rimanere nel freddo grembo della certezza
Che mi avrebbe risparmiato l'ansia di ogni tua esitazione?

No, rispondo, senza esitazione.
Ogni goccia andava conosciuta
In me è assoluta certezza
Anche se è oscuro il futuro
Ti ho aperto la mia casa
E tu hai portato aria nuova


Anche questa eco non è nuova
Il silenzio della tua esitazione
Risuona nelle stanze della mia casa
E' una sensazione conosciuta
Eppure non ho paura del futuro
perché mi accompagna la mia certezza

Quello che provo, è la mia certezza
Questo mi fa sentire comunque nuova
Pronta ad afferrare il futuro
Nella malinconia non c'è esitazione
La forma del mio cuore mi è conosciuta
Il mio cuore è la mia casa


Ricorda: tra esitazione e certezza
Tra casa e futuro
Oltre la via conosciuta, ci sono io, NUOVA.

7 commenti:

  1. La tua poesia dà una gioia forte, Daniela!

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  2. la leggiamo con spirito diverso questa poesia Yorick. Fino a quando e per chi potrà esserci il NUOVO o NUOVA tra casa e futuro? A me non dà gioia

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  3. Continuo il discorso: non mi dà goia perché non tutti possiamo aspirare ad un NUOVO! Mi dà comunque da pensare...

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  4. Abbiamo il dovere di provarci lo stesso, senza aspettarci niente da nessuno se non dalle nostre stesse forze. Non per dimostrare qualcosa, ma per noi stessi. Se no non potremo mai costruire nulla di nuovo, di alternativo, di diverso. Di rinunce ce ne saranno tantissime: per dire sì a una cosa si devono dire milioni di no. Magari rinunciamo alle stesse cose che ci vengono presentate come irrinunciabili.

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  5. già! rinunciare! parola chiave.
    ps
    Daniela , ma non avevi altro da fare che scrivere poesie? ;-)
    Non so come metterla la faccina se non così! e spero si capisca!

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  6. Sono d'accordo, Yorick, bisogna provarci. L'ultimo verso della poesia è un invito a un'altra persona a vedere l'io narrante NUOVA, ma è anche l'io narrante che si proclama NUOVA, nonostante tutto...
    Fara, le poesie fanno bene al cuore. :)

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  7. Chissà Fara, magari rinunciamo a quelle cose che vengono spacciate per irrinunciabili proprio dalle stesse persone che ci hanno fregato il futuro. Così noi rinunciamo, ma loro se la pijano 'nsaccoccia, per dirla alla romana. Insomma, gli tiriamo giù a bastonate le bancarelle di quel bellissimo mercato che hanno messo faticosamente su.

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