venerdì 19 marzo 2010

Fiaba preistorica - 8


Quadro Otto

5 commenti:

  1. Chissà quanto tempo sono stato addormentato. Quando mi sveglio ho un mal di testa fortissimo. Punge ancora, e mi fa male, il buio che non so con quale fuoco illuminare. Punge, e fa male, il ricordo del vulcano e della sua rabbia, dei sassi lanciati con furia, del fuoco, delle voci disperate dei miei compagni, della mia caduta. Affiora prepotente un altro ricordo che punge più degli altri: Aria. Dov’è? Come sta? È viva?

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  2. Per fortuna Mosi stramazzò sopra alcuni cespugli che attutirono la caduta. Rimase qualche minuto stordito a terra in uno stato
    di dormiveglia. Sentiva ancora il boato del vulcano, ma questo rumore arrivava attenuato e Mosi non capiva bene se fosse un sogno
    oppure se effettivamente l'eruzione del vulcano stesse scemando. Ritrovò le forze per alzarsi, era tutto indolenzito anche se non
    gli sembrava di essersi rotto niente. Aveva solo un bernoccolo sulla fronte: un sasso lo aveva colpito durante la caduta. Certo non era un periodo fortunato per il ragazzino, prima l'incidente agli occhi e poi l'eruzione del vulcano: forse qualche spirito maligno lo aveva preso di mira, chissà che cosa sarebbe accaduto adesso...

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  3. Cadendo era rotolato sotto un costone di roccia dove rimase a lungo, molto a lungo, privo di sensi. Mentre tutto intorno tornava la quiete e il grande rombante si acquietava con gli ultimi brontolii di assestamento, piano piano i sensi di Gronko cominciarono a risvegliarsi: per prima cosa sentì un vociare confuso misto a un odore di alghe. Non riusciva a ricordare cosa fosse capitato. Era confuso e spaventato, cercò istintivamente con la mano attorno a lui: nessuno! A-ha, dov’era A-ha? All’improvviso si rese conto che vedeva la luce e la sorpresa e la felicità gli fecero tornare la memoria: la rabbia del Grande rombante, la corsa disperata… e A-ha. A-ha che l’aveva accudito e accompagnato quando era nel buio. Dov’era A-ha dal dolce odore? Aveva forse sognato? Si rialzò con difficoltà, ancora dolorante mosse qualche passo e si guardò intorno.

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  4. Si risvegliò dopo un po'. Aveva battuto la testa nella caduta ed era svenuto. Il buio della coscienza si era aggiunto a quello dei suoi occhi.
    La testa gli esplodeva. Un dolore fitto lo attanagliava. Stringeva gli occhi per non soffrire.
    Si accorse di avere di nuovo fastidio agli occhi.

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  5. La sua corsa si interruppe violentemente contro un grosso masso,rimase privo di sensi per molte ore.Il risveglio fu accompagnato da un forte dolore alla fronte ,causa dell'impatto violento con la pietra.Ma qualcos'altro,quella rovinosa caduta, doveva aver procurato al giovane Datro perche',quando diresse lo sguardo in direzione del villaggio riuscì a "vedere" quello che aveva solamente immaginato.Morte,distruzione,dolore tutt'intorno

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