domenica 7 marzo 2010

La gentilezza del tassista



Prima di avventurarci nella fiaba cavernicola, lunga e impegnativa come una maratona ad ostacoli, è bene riscaldare i muscoli con un racconto da pluri-scrivere in un'unica tirata. Racconto di poche righe o lungo, va bene lo stesso. Due spunti visivi e un piccolo incipit sono forse il carburante giusto per fomentare la fantasia (almeno, spero).

Il semaforo rosso fermò la corsa del taxi. Giancarlo, il tassista, era stanco e desiderava solo poggiare la testa su un soffice cuscino. La sua cervicale reclamava il giusto ristoro. Lei sbucò da un portone lussuoso: era furibonda. Lui cercò di trattenerla afferrandole il braccio. Ma in cambiò gli arrivò un ceffone fragoroso: ciaff! Lei strappò la collanina dal collo con un gesto brusco e deciso: il brillìo delle perline e il loro rincorrersi giocoso e saltellante sotto la luce rossastra del lampione catturarono l'attenzione del tassista. Lui, lo schiaffeggiato, rimase a bocca aperta e non riuscì a dire una sola parola. Lei disse: vaffanculo! Verde. Il taxi di Giancarlo era pronto a ripartire. Ma lei chiamò con voce bella e decisa. Taxi! Si infilò sicura e con un broncio sensuale. Indicò la via da raggiungere e si voltò dall'altra parte. Il tassista annuì e cominciò a parlare delle difficoltà al giorno d'oggi a restare uniti, in coppia. Lo fece con un italiano bello e corposo. Ricercato. Aggettivi e congiuntivi si incrociavano a meraviglia. Poi tacque. Lei restò rapita.

Ora tocca a voi.

15 commenti:

  1. Sentiva che quel " rapimento" non era dovuto
    soltanto al linguaggio del tassista,qualcos'altro aveva colpito i suoi sensi,la pulizia del taxi,la guida docile,la
    voce calda e sicura,ma sopratutto quegli occhi azzurri in quel viso latino.Questo pensiero la irrigidi'e continuando a guardare fuori dal finestrino disse con voce un po' ostile:Cosa ne sa' lei di problemi di coppia?

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  2. Ed effettivamente Giancarlo ne sapeva davvero poco. Quello che conosceva gli derivava più dalle letture che dall'esperienza. Gli piaceva molto leggere e a volte si ritrovava a sognarsi protagonista di quelle storie.
    Aveva avuto molte avventure, Giancarlo: le donne restavano colpite dal suo parlare sciolto e forbito ma, dopo la delusione che gli aveva rifilato Anna, la sua ragazza dei tempi del Liceo, nessuna era più riuscita a fargli battere il cuore come lui sognava che battesse.

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  3. Complimenti tantissimi. Come sei dolce, premuroso, sensibile, capace di comprendere una persona prima che parli, capace di rinunciare al tuo pur di rendere felice qualcuno. Come sei puro, limpido. Complimenti con sfumature e gradazioni di complessità diverse. Da quelli da fermare il taxi in doppia fila per scriverseli subito, giù giù fino a "nei tuoi occhi si legge l'anima come un libro aperto". Complimenti tantissimi, ma stringi stringi, le ragazze davvero interessanti si fermavano lì. Rapite ed estasiate quanto vuoi, ma si fermavano. La nuova cliente però si portava addosso qualcosa che lui non riusciva a decifrare.

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  4. Giancarlo, accompagnata la bella e imbronciata avventrice, finì di lavorare, per quella notte. Andò a poggiare la testa su un soffice cuscino e sognò di ballare un valzer con la sua cervicale capricciosa.

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  5. Anche la misteriosa sconosciuta andò a dormire ed anche lei sognò di ballare un valzer. Il suo cavaliere era quel tassista gentile che la aveva accompagnata a casa e che, adesso, la stava facendo volteggiare leggera in una danza romantica e sensuale.
    Giancarlo si alzò stanco e dolorante: doveva far qualcosa per la sua cervicale, o avrebbe passato il resto delle sue notti a lamentarsi.Uscendo dal portone di casa, pensava ancora alle eventuali soluzioni per allievare il suo dolore quando, aprendo la portiera del taxi, notò, sul tappettino davanti il sedile posteriore, un portafoglio in pelle. La sua mente venne improvvisaemnte distolta dalla cervicale e iniziò ad avvolgersi sull'immagine dell'ultima sconosciuta accompagnata a casa...

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  6. ...lesse l'indirizzo "Via Delle Ginestre 32" e
    in una frazione di secondo la sua mente da " tassista " localizzo' la zona,era vicino al mare una zona di villette per lo piu' abitate d'estate . Un brivido freddo gli percorse il corpo.Porto il portafoglio alle narici e ne inspiro l'anima.Come una puntina su un 33 giri il valzer smise di suonare nella sua mente.

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  7. Entrò nel taxi dimenticando la sua cervicale e si precipitò in via delle Ginestre ignorando le ripetute chiamate che aveva ricevuto nel frattempo. Quando arrivò al numero civico 32 arrestò il taxi. In quel momento si chiese che cosa ci faceva lui lì, non sapeva nemmeno se quell'indirizzo fosse esatto, magari era solo la residenza estiva di quella donna che lo aveva colpito con il suo modo di fare. Il turbinio di pensieri fu interrotto dal suono di un clacson; un'auto si era fermata proprio dietro il taxi e stava lampeggiando con gli abbaglianti

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  8. Scosto' il taxi,il posto venne occupato dall'auto che lampeggiava.Allontanandosi lungo il viale che conduceva al mare,guardo' dallo specchietto e vide scendere l'uomo che era stato schiaffeggiato.Un'irrazionale gelosia lo fece trasalire,l'odore delle alghe e della salsedine era sempre piu'forte,si fermo' a guardare il mare,era nero come i suoi pensieri

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  9. Calma, adesso. Calma.
    Non sai a che piano sta la tua... "cliente". E al momento non è sola. L'uomo che ha appena varcato il portone è il doppio di te, ti sbatterebbe fuori in un attimo.
    Ma perchè dovrebbe? In fondo sei solo venuto a riportarle il borsellino.
    No. Non sei venuto solo per quello, e lo sai.
    Hai la scusa per entrare a casa sua , non sprecarla adesso. Lei deve essere sola. SOLA.

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  10. Gocce di umidita' disegnavano i loro percorsi sul vetro,scendevano,si fermavano,deviavano leggermente a sinistra e improvvisamente precipitavano giu' lasciando una scia luminosa.
    Vide il viso di Anna e vide il viso di Paola,
    diversi,ma,a lui, per qualche strana ragione, apparivano identici.Un'altra donna era riuscita a fargli battere il cuore.E il cuore batteva si!lo sentiva nel petto,lo sentiva nelle tempie.QUESTA VOLTA NO!Urlo'dentro di se, si abbasso' leggermente, da sotto il sedile prese una piccola mazza di ferro simile ad un birillo da bowling e scese dal Taxi

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  11. I pochi passi che separavano il mare dall'abitazione,diedero alla sua mente l'occasione per rivedere ,come in un "trailer allucinato",momenti della sua vita.Il padre alcolizzato e violento,la madre persa in tenera eta',le continue delusioni con le donne e sopratutto Anna;tutto si confondevasi si dilatava,in un crescendo continuo che lui sentiva come un suono stridente,acuto,conficcato tra i timpani e il cervello.Cesso'quando giunse all'abitazione,vide una tenue luce al piano superiore

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  12. -Sarà con lui. Certo che è con lui...- La mente deviava verso pensieri contorti, imboccava contemporaneamente strade diverse e lontane, tutto si confondeva e si mischiava nella sua mente. Immagini, dolori, sensazioni ricordi... Perso dietro i suoi pensieri, fissava come ipnotizzato la finestra da cui filtrava il bagliore di una luce gialla. Gli sembrava di intravedere due ombre muoversi piano. Ma lui non batteva ciglio: i suoi occhi, liquidi e freddi fissavano immobili la finestra.

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  13. Buongiorno!
    Scusate il ritardo... Ma la piazza di Roma ha chiamato ed io ho risposto...! :)
    Ma avrei dovuto pubblicare questo commento nell'altro post...?
    Uhmmm... Forse sì...

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