sabato 20 marzo 2010

Paul Auster


Ci sono libri che sei costretto a leggere tutti d'un fiato: non hai scelta, è il ritmo dello scrittore che entra nel tuo respiro. Ma di solito riesco a non avere crisi dispnoiche, per cui sono io a dare la cadenza alla lettura: dieci pagine, mezz'ora, prima del telegiornale, eccetera. Con l'ultimo romanzo di Paul Auster, "Invisibile", è stato l'autore ad impormi i tempi: serrati, ingordi. Quando ho capito che stavo per girare la boa e avviarmi alla fine, ho deciso con grande determinazione di frenare per evitare quello che non desideravo: che il libro finisse. Allora, ho trovato mille modi per leggerne solo un paio di pagine al giorno per una settimana. Una corsa ad ostacoli, lenta e tortuosa. L'ho finito oggi. Bello, bellissimo. Alla fine, per motivi che non vi dico neanche sotto tortura (detesto chi mi racconta la trama dei film e dei libri: non vedo perchè dovrei farvi ciò che spero nessuna mi infligga) ho avuto la sensazione di aver letto due romanzi, entrambi incantevoli.

1 commento:

  1. Di Auster ho letto solo una raccolta di racconti che ha curato. Forse non è mai stata tradotta in italiano: peccato, perché ci sono grandi invenzioni e bei momenti lirici. Non conosco però questa sua capacità di acchiappare il lettore. Voglio rimediare al più presto.

    RispondiElimina