venerdì 19 luglio 2013

sabato 13 luglio 2013

Buon compleanno, Miki!

Omuncoli che odiano i cani

L'altro giorno un signore dall'aspetto mediocre (un ometto tondeggiante, bassino e dalla faccia dickensiana) in compagnia del figliolo si è preso la briga di darmi suggerimenti e consigli non richiesti. Tornando da una trafelata passeggiata col cagnolo, un incontro indesiderato. Un bel meticcetto nero e miele si accorge della presenza di Miki. Comincia un roboante contenzioso con scambio di significativi e robusti abbai. Miki non è tipo da farsi pregare, e se provocato, dice la sua senza risparmiare il fiato. Sopraggiunge il disgraziato ometto di cui sopra. Si intromette inopinatamente: non avrebbe alcun motivo di esporsi in modo ostentato e mi fa: Se lo tiri. Cioé pensa che strattonando Miki e portandolo via dall'area in cui i due si insultano liberamente senza alcun pericolo fisico (entrambi i cagnoli sono al guinzaglio e ben trattenuti) la diatriba potrebbe estinguersi. Punto 1: mi chiedo perché l'omuncolo abbia sentito il bisogno di ammonirmi e di lasciare perdere l'altro proprietario. Punto 2: Non sa il disgraziato ometto che trascinando via il cagnolo, questo non smette certo di abbaiare con veemenza: anzi, se possibile, incrementa i decibel del proprio vocione per l'ovvia frustrazione di dover lasciare campo all'altro che invece resta a presidiare il territorio abbaiando come un forsennato. 3: Lo sgraziato ometto su cui madre natura ha infierito non poco, manda due segnali diseducativi: comunica al figlio (molto perplesso, incredulo che il proprio papà si stia esibendo in modo misero) il proprio disprezzo per i cani di cui mostra con evidenza imbarazzante di non capire un accidente e cerca di mostrare alla prole la sua improbabile e ridicola virilità. Non ho resistito e anch'io ho voluto comunicare al povero e sfortunato ragazzino un insegnamento che lo mettesse in guardia. Ho mandato affanculo il papino che, dopo aver balbettato con voce flebile il suo consiglio, è scappato via, infilandosi in un supermercato. Il figlioletto, sempre perplesso, mi ha guardato con ammirazione.

Le Chat Noir di Mondello

Su Repubblica Palermo, 13 luglio.

venerdì 12 luglio 2013

I Quattro G

Gibilrossa, luglio 1975. Reduci dalle fatiche degli esami di Stato, i quattro G, nome che affibbiai alla combriccola che riuniva Gaetano, Giovanni, Giuseppe (detto Pippo) e Gianni (il sottoscritto), decisero che era giunto il momento di festeggiare degnamente il conseguimento del diploma e tutto quello che il destino aveva già scritto per loro-noi. Il locale non era particolarmente attraente, ma era fresco e nessuno dei quattro aveva particolari esigenze se non quella di mangiare una buona pizza e bere un'ottima birra gelata. A parte le chiacchiere filosofiche che finivano per parare sulla bellezza degli occhi delle ragazze (Giovanni detestava che non chiamassimo col proprio nome quanto più si desiderava: sì, gli occhi erano lo specchio dell'anima, ma non erano esattamente le parti anatomiche di cui si discuteva con prosaico desiderio) si procedeva allegramente tra alti filosofici e bassi anatomici che chiamerei generosamente e tout-court, eros. La pizza era discreta, o mangiabile, come si diceva allora. Eravamo decisamente tutti e quattro di bocca buona. La birra andò giù piacevolmente e presto chiedemmo al cameriere segaligno e un po' indispettito dalla nostra vivacità carica di risate scroscianti un bis di bionda ben fredda . Giunse il momento più significativo: quello del brindisi con frasi magniloquenti e occhi lucidi (più per le risate che per la commozione). Alzammo i boccali e all'unisono li scagliammo in una memorabile esplosione non programmata, non ordita neppure minimamente. Birra e vetraglia ovunque e risate fino a piangere. E le urla del cameriere disgraziato e segaligno di cui ricordo solo una frase ridicola: sono stato giovane anch'io. Ma quando mai, non poteva essere giovane come noi. Noi eravamo belli e pimpanti, gli occhi delle ragazze erano lì ad aspettarci con grande impazienza. Fu un brindisi alla vita.

sabato 6 luglio 2013

La pazienza dei pazienti

Su Repubblica Palermo, 6 luglio 2013. Con un clic sull'immagine si potrà apprezzare meglio l'illustrazione.

martedì 2 luglio 2013

Feeling

Per motivi che ignoro e che cominciano a indispormi assai, blogspot pubblica le foto con i formati fuori registro: per vedere al meglio foto e disegni, è bene cliccare sugli stessi: così da visualizzarli per intero e in modo ortodosso. Grazie per la pazienza. La mia è al lumicino.