sabato 13 luglio 2013

Omuncoli che odiano i cani

L'altro giorno un signore dall'aspetto mediocre (un ometto tondeggiante, bassino e dalla faccia dickensiana) in compagnia del figliolo si è preso la briga di darmi suggerimenti e consigli non richiesti. Tornando da una trafelata passeggiata col cagnolo, un incontro indesiderato. Un bel meticcetto nero e miele si accorge della presenza di Miki. Comincia un roboante contenzioso con scambio di significativi e robusti abbai. Miki non è tipo da farsi pregare, e se provocato, dice la sua senza risparmiare il fiato. Sopraggiunge il disgraziato ometto di cui sopra. Si intromette inopinatamente: non avrebbe alcun motivo di esporsi in modo ostentato e mi fa: Se lo tiri. Cioé pensa che strattonando Miki e portandolo via dall'area in cui i due si insultano liberamente senza alcun pericolo fisico (entrambi i cagnoli sono al guinzaglio e ben trattenuti) la diatriba potrebbe estinguersi. Punto 1: mi chiedo perché l'omuncolo abbia sentito il bisogno di ammonirmi e di lasciare perdere l'altro proprietario. Punto 2: Non sa il disgraziato ometto che trascinando via il cagnolo, questo non smette certo di abbaiare con veemenza: anzi, se possibile, incrementa i decibel del proprio vocione per l'ovvia frustrazione di dover lasciare campo all'altro che invece resta a presidiare il territorio abbaiando come un forsennato. 3: Lo sgraziato ometto su cui madre natura ha infierito non poco, manda due segnali diseducativi: comunica al figlio (molto perplesso, incredulo che il proprio papà si stia esibendo in modo misero) il proprio disprezzo per i cani di cui mostra con evidenza imbarazzante di non capire un accidente e cerca di mostrare alla prole la sua improbabile e ridicola virilità. Non ho resistito e anch'io ho voluto comunicare al povero e sfortunato ragazzino un insegnamento che lo mettesse in guardia. Ho mandato affanculo il papino che, dopo aver balbettato con voce flebile il suo consiglio, è scappato via, infilandosi in un supermercato. Il figlioletto, sempre perplesso, mi ha guardato con ammirazione.

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